Progetto E.NA. e sostenibilità sociale.
Nell’ambito della sostenibilità sociale, il progetto-ricerca E.NA. (Eco-design per la NAutica) ha voluto introdurre criteri e soluzioni realizzative per favorire l’accesso e la fruizione delle imbarcazioni da diporto e da regata non competitiva a persone diversamente abili. La premessa a questa azione è il nuovo indirizzo che la Comunità Europea ha introdotto in materia di diversa abilità ed in generale di sostenibilità sociale, riassunto con il termine “inclusione” che sostituisce, il termine “integrazione”, superando i limiti concettuali insiti nelle azioni di integrazione e per a favore di una pari dignità ed opportunità alla persona.
A partire da un ampio e mirato monitoraggio sulle diverse necessità motorie, di approccio comportamentale e sensoriale dei soggetti diversamente abili, in parallelo con un monitoraggio che individui barriere architettoniche solitamente presenti nelle imbarcazioni, con il corredo di conoscenze sulle modalità di informazione e formazione perché i soggetti diversamente abili siano educati alla “vita di bordo”, con il progetto-ricerca E.NA. si è voluto progettare ed è in fase di progettazione un prototipo di imbarcazione a vela che soddisfi l’obiettivo sopraespresso.
In questo senso, l’imbarcazione progettata e realizzata non sarà, nel modo più assoluto, un natante “per persone disabili”. Essa è progettata e realizzata affinché, ancorché dimostrativa, costituisca un ampliamento del mercato da diporto ed uno sviluppo imprenditoriale.
Indirizzi: limiti e capacità operative
I limiti operativi di una persona con disabilità, sebbene siano le disabilità ascrivibili a tipologie oggi ben definite e classificate, sono quasi sempre da individuare e da valutare con riferimento al soggetto che ne è portatore. Non abbiamo ritenuto utile ed opportuno trasferire le non capacità operative da un soggetto (persona) ad un altro soggetto, accumunandoli ad una tipologia di disabilità.
Abbiamo altresì affermato che per ogni persona con disabilità è importante ed è necessario considerare la sua disabilità non come uno stato ed una condizione sulla quale formulare un progetto di vita ma proprio come un evento circostanziale “all’interno” di un percorso di vita, la cui dinamica può riservare potenzialità, tali da permettere di accrescere le sue capacità operative.
Criterio 1 - Buona pratica della movimentazione
Il primo criterio adottato nella progettazione del natante, per una “buona pratica” della movimentazione delle persone con disabilità motoria e che utilizzano l'ausilio meccanico della carrozzina, è stato il mettere in relazione corretta gli spazi, i percorsi, i movimenti abitudinali.
Un capitolo a parte di questo studio è stato dedicato ai percorsi ed ai movimenti in condizioni circostanziali di “emergenza”.
Con questo criterio il design dell’imbarcazione è stato realizzato non per la sola posizione statica della persona disabile a bordo dell’imbarcazione ma per la sua reale inclusione nella vita di bordo, con particolare attenzione nelle operazioni di governo della medesima, sapendo che, per quest’ultima occupazione, la persona con disabilità motoria dovrà affrontare anche situazioni di non routine.
Nel considerare le soluzioni per un design adeguato, si è considerato che la fruibilità di uno spazio non significa solo movimento, accessibilità, ma il pieno godimento fisico percettivo dello stesso. Questa dimensione si sposa in modo ottimale con “l’esperienza del navigare”. Andare per mare è il presupposto ideale per una condizione senza confini e senza barriere ed il godimento fisico di uno spazio percepito come illimitato.
Criterio 2 - Buona pratica delle relazioni
Così come per la movimentazione, il progetto dell’imbarcazione prototipo ha previsto lo studio per una buona pratica delle relazioni in senso lato, ovvero della comunicazione, dell’apprendimento, dell’informazione. L’importanza di questo criterio è maggiormente comprensibile dovendo considerare che:
gli spazi a disposizione sono comunque di dimensioni ridotte rispetto ad altri ambienti, molto articolati dal punto di vista dell’utilizzo,
l’esigenza del buon governo dell’imbarcazione durante la navigazione, specie durante le condizioni di regata.
Così come per la movimentazione, anche la buona pratica delle relazioni ha assunto poi, nella fase progettuale, uno interesse specifico a fronte del tema della sicurezza, al quale è stato dedicato un impegno specifico.